Santuario di “ Maria Waldrast” è uno dei più interessanti monasteri del Tirolo, a poche decine di chilometri da Innsbruk, degno di attenzione non solo per la sua meravigliosa posizione a 1641 metri di altitudine, ma soprattutto, per la famosa sorgente nota per le sue virtù curative.
Il gruppo doveva inizialmente essere composto dai soliti ”magnifici sette” ma, chi per motivi di famiglia e chi per salute, il numero si riduce a quattro componenti. Partiamo il pomeriggio del 25 giugno e la tappa della giornata è fissata presso una pensione dopo il passo della Fricca.
La tappa, di 53 km è corta, ma la salita è comunque impegnativa anche se siamo scarichi dai bagagli. Antonio e Gastone hanno provveduto a trasportarci i pesi e in loro compagnia si resta fino al dopo cena, per poi loro, a malincuore, rientrare a casa.
La sveglia del mattino ci trova subito attivi, anche perché si deve procedere all’operazione “rifacimento bagagli”, operazione, che, per chi viaggia in bici, è composta da gesti sempre più automatici e rituali. Il viaggiare con questo mezzo porta ad avere quel “feeling” con le proprie borse da viaggio, dove si arriva a conoscere ogni minima piega che le magliette dovranno avere per essere sistemate al meglio nel ristretto spazio che offrono le sacche , dove tutto deve entrare. Man mano che queste prendono forma, sappiamo che saranno le nostre gambe a portarle in giro per decine di chilometri e saranno loro a far più dure le salite, pur consapevoli che in quelle borse c’è tutto quello di cui abbiamo bisogno.
Sistemate le bici si parte alla volta di Matterello. Viaggiamo dapprima su strada provinciale e poi ci immettiamo in ciclabile, che non lasceremo fino al Brennero. Attraversiamo la città di Bolzano, con i freschi parchi e via diretti verso Bressanone.
Lasciata la cittadina, sostiamo al paese di Varna e visto che la stanchezza si fa sentire, ci fermiamo presso un agriturismo. Ottima scelta, riposiamo e mangiamo bene e ci dissetiamo abbondantemente vista la scarsa riserva di liquidi che oramai avevamo in corpo. Km percorsi : 140.
Ho l’abitudine di svegliarmi abbastanza presto quando viaggio in bicicletta, ma stamattina Giuliano mi precede e, come primissima cosa, si accosta alla finestra della camera, apre la tendina e guarda verso il cielo annunciando : oggi bel tempo. E sì, viaggiando con un mezzo scoperto, soprattutto in paesi con il tempo non proprio mite e stabile, si è legati ad un doppio filo, quasi dipendenti da esso. Ciò non diventa un limite; la pioggia quasi mai riesce a fermare un viaggiatore sui pedali, né toglie lo spirito che lo spinge a scegliere questo modo sicuramente insolito di trascorrere le vacanze. Semplicemente, è il fattore determinante per stabilire come inizierà la giornata, come, ad esempio, decidendo quale abbigliamento indossare, anche se la scelta è limitata, come sarà influenzato il nostro umore ecc..
Insomma, da quel brevissimo esame, attraverso un occhio ancora chiuso per il sonno, trarrà origine l’impostazione dell’intera giornata. Pochi altri viaggiatori sono così fortemente legati al tempo. Il fatto è, che chi va in bicicletta si immerge completamente nello spazio che lo circonda, non solo per la velocità ridotta rispetto a qualsiasi altro mezzo, o per la consapevolezza che non lascerai tracce di inquinamento del tuo passaggio, ma è soprattutto il fatto di essere totalmente liberi e fisicamente immersi nell’ambiente che attraversiamo. Ogni centimetro di strada percorsa ci si sente in completa fusione e armonia con tutto ciò che ci circonda, dall’aria agli amici di viaggio e ciò permette di trovare momenti di meditazione.
Di buon mattino ci dirigiamo verso il Brennero, arriviamo a Matrei in Austria nel pomeriggio, cerchiamo una pensione e scarichiamo i bagagli per poi iniziare la tremenda salita che ci porta al santuario. Arriviamo poco prima della chiusura, giusto in tempo per entrare e raccoglierci in meditazione, ringraziando e chiedendo la benedizione per famigliari e amici.
Ritorniamo alla pensione per il pernottamento, tutti un pò stanchi. Km percorsi 75. Al mattino ottima colazione e Gianni mi fa notare che, incluso nel buffet, c’è anche una bottiglia di prosecco con il ghiaccio; invitante ma è meglio rimanere sobri. Si riparte verso Innsbruck passando sotto al grande ponte d’Europa !!!
Arrivati in città ci emettiamo nella ciclabile che porta verso Landeck, dove arriviamo dopo circa 3 ore.
Il caldo si sente e decidiamo di sostare per una birra; viste le condizioni di gran caldo e traffico, pensiamo di salire verso il passo Resia con il bus e ciò si rivela un’ ottima scelta. Mancano però ancora 6 km per raggiungere il passo e affrontiamo la salita respirando un po’ di aria fresca.
Sosta a Burgusio, doccia veloce, ceniamo e poi la grande partita ITALIA – GERMANIA.
Anche se eravamo in Italia, i nostrani tifavano per la squadra tedesca, ma sono stati sportivi e hanno riconosciuto, almeno per questa volta, i meriti dei nostri giocatori, si va a riposare orgogliosi della vittoria. Km percorsi 127. Sento Giuliano che si muove in camera è gia ora di iniziare un’altra giornata sui pedali, oggi si inizia lungo la ciclabile della Val Venosta e prima di Bolzano ci fermiamo per ristorarci. Giovanni. Z. lancia la proposta per un buon piatto di pasta, ovviamente ben accolta da tutti, ed ecco che lungo la ciclabile ci imbattiamo in un ristorantino con tavolo all’aperto e albero ad ombrellone.
Ripartiamo con un caldo record, Giovanni. Z. che non aveva un semplice lettore di velocità e chilometraggio come noi , ma un vero computer provvisto di altitudine, pendenza, chilocalorie consumate e tanto altro, ci informa che la temperatura è di 38 gradi, con vento contrario.
Arrivati a Ora, dopo un paio d’ore optiamo per il trasporto in treno fino a Rovereto. Affrontiamo la salita della Vallarsa e le borse cariche si fanno sentire. Sosta a Foxi dove trascorriamo la notte. Km 130.
Colazione e si riparte non prima di “aver preparato le borse e sistemato le bici”, si decide la deviazione per Camposilvano, passiamo sotto la diga e arrivati al passo Pian delle Fugazze scendiamo verso Schio.
Al Rifugio Balasso ci aspettavano mogli e amici. Pranzo in compagnia.
I chilometri percorsi 560 totali, dislivello 5040, ore in bici 31,40. Anche per quest’anno il messaggio che intendiamo lanciare è il dono, nel nostro caso quello del sangue.
Pedalare non è soltanto meditazione, contemplazione, ammirazione o il semplice, quasi ipnotico, movimento sui pedali che provoca benessere e rilassamento unito al buon umore, ma è la consapevolezza che ciò che scorre nelle tue vene lo donerai a qualcuno che in quel momento non può gioire della stessa salute e libertà che stai vivendo tu.
Maurizio